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Pandemia, tracciamento e vaccini, incontro con lo specialista Pietro Presti

A.S 2020 / 2021

Conviviale del 17/02/2021
HA PRESIEDUTO: Silvano Esposito

TEMA: “La lotta contro la pandemia in Piemonte”

Soci presenti:
BARBERIS CANONICO A., BARBERIS CANONICO S., BARBERIS NEGRA, BERETTA, BOGGIO, BOTTA, CACCIATI, CANEPA, CASTELLI, CERRUTI, CICCIONI, ESPOSITO, FALCO, FOSCALE, GIOIA, MASSO, MOREZZI, MOSCA, MOSCA tes, MURTA GASPAR CARDOSO, PELETTA, PIUNTI, RIBALDONE, ROVERO, SALINO, SELLA BART, VACHINO, ZAFFALON, ZANONE, ZONCO.

Conferenziere: Pietro Presti
Ospiti dei Soci: Sig. Natta (Ciccioni) Visite altri Club: Adriana Paduos (Rotary Club Biella)

Il Piemonte si giocherà nelle prossime settimane la possibilità di evitare una terza ondata della pandemia. Una sfida importante che Pietro Presti, consulente strategico anti Covid e per la campagna di vaccinazione del presidente della Regione Alberto Cirio, ha annunciato nel corso di un suo intervento pubblico a una riunione del Rotary Val- le Mosso.

«All’inizio» ha detto il relatore «non eravamo preparati a una crisi di questo genere che ha provocato 9mila morti nella nostra Regione, che hanno evidenziato la debolezza di un sistema tutto incentrato sugli ospedali, in grado di rispondere bene a patologie come il cancro, curabile con una forte ospedalizzazione, ma che davanti al Covid ha messo in mostra la fragilità del territorio che nel corso degli anni è stato depauperato da risorse e strumenti di cura importanti, come per esempio le case della salute che praticamente non sono mai state davvero attivate, anche se a Biella la centralità dell’ospedale in rapporto con il territorio è risultata migliore e più equilibrata che altrove a causa della morfologia della nostra provincia. Per sopperire a queste carenze, abbiamo quindi dovuto riformare in corsa il sistema partendo dal basso, dai bisogni del cittadino, utilizzando maggiormente gli strumenti della telemedicina».

A livello nazionale il sistema di tracciamento dei contagi progettato a maggio dello scorso anno è risultato inefficace, perché superando la soglia dei 2mila casi al giorno cresceva la difficoltà di mappare la diffusione del virus. «Per cui » ha spiegato presti «abbiamo potenziato questa attività anche nelle scuole con una campagna di test per alunni e personale scolastico e osservando i fo- colai che sono l’aspetto più critico da individuare per bloccare la catena di tra- smissione del contagio, puntando molto anche sui tamponi antigenici».

In questo contesto è partita la grande campagna per la vaccinazione, unico strumento in grado realisticamente di contenere gli effetti della pandemia: «Dall’8 gennaio scorso» ha detto l’ospite «ci siamo quindi messi al lavoro per le somministrazioni di vaccini, passando in poco tempo da una media di 3- 4mila a 10mila vaccini al giorno. Il fatto che questa campagna sia stata avviata con un mese di anticipo ci ha inoltre consentito di vaccinare anche i medici di base prima di proseguire con le persone con più di 80 anni. Nelle scuole la vac- cinazione era prevista nella fase 3, ma noi l’abbiamo anticipata approfittando della disponibilità del vaccino Astrazeneca, quando era utilizzabile solo per persone fino a 55 anni. L’unica incognita al momento riguarda la disponibilità di vaccini, anche se al momento non abbiamo rallentato e siamo intorno a una media del 93 per cento di utilizzo delle dosi disponibili, che abbiamo iniziato a praticare anche alle forze dell’ordine».

«Se le dosi cominceranno ad arrivare regolarmente» ha osservato il consigliere strategico «il Piemonte è pronto ad attuare un’intesa campagna che prevede di moltiplicare i punti di vaccinazione sul territorio e la possibilità di sommi- nistrare le dosi 7 giorni su 7, quasi 24 ore su 24».